lunedì 6 settembre 2010

Sipario

Dedicato a chi ha creduto in me

Nello sport, come nella vita, ti capita di arrivare ad un bivio. Due cartelli davanti ma, in quel momento, una sola strada è quella giusta. Nello sport, come nella vita, ti capita di prendere decisioni che non vorresti prendere. Due cartelli davanti, vorresti sterzare da una parte ma il volante va dall’altra. L’eterno conflitto tra cuore e ragione. E’ come stare in un flipper, e il flipper sei tu. Metti la moneta, tiri la pallina ma ne escono due. E, per di più, sono due palline impazzite e tu non capisci. A quel gioco, di solito, ce n’è una sola. Cominci a schiacciare tutti i tasti dell’universo, per un po’ le tieni a bada ma quelle maledette palline sembrano non voler fare quello che vuoi tu. E, quando meno te lo aspetti, il flipper te le sbatte in piena faccia. Che botta! Poi capisci e ti fermi. E’ il momento del puzzle, ad ogni tesserina il proprio posto. Il cuore rallenta e la testa cammina…

Sono tornato sul luogo del delitto. Le mie chiavi sono ancora in borsa e tra poco saranno le chiavi di qualcun altro. Apro delicatamente come si fa entrando in un luogo sacro. Silenzio. Scendo le scale. Il mio posto ideale è lì che mi aspetta ma stavolta c’è un comodo cuscino a prendersi cura delle mie chiappe. Mi siedo sulla panchina più bella che abbia mai potuto desiderare, la capanna, la coperta di Linus dei maestri di “zompi” come me. Ancora silenzio. Per la prima volta anche le zanzare sembrano addolcirsi e mi danno tregua. Quanto sangue mi hanno succhiato quelle maledette…

E’ fine agosto. Ho portato con me un album vuoto. Le foto di sei anni della mia vita mi hanno dato appuntamento. Volteggiano nell’aria incuranti del caldo e aspettano il segnale. Mi siedo, apro l’album e una alla volta si avvicinano. Si fermano davanti ai miei occhi come per darmi il tempo di guardarle per bene. Il primo giorno, la prima atleta, la prima partita, fischi, urla, palloni che rimbalzano. Io non faccio nulla, osservo e godo. Una alla volta vanno ad appiccicarsi nella pagina giusta, al posto giusto.

Ci sono proprio tutti. Dirigenti, colleghi, genitori. Il saluto all’Orso Grigio che parte per nuove sfide. Qualcuno è riuscito addirittura a saltare il fosso. Il miracolo: riuscire a diventare tifoso di una squadra e non solo della propria figlia. Ma soprattutto ci sono loro. In sei anni ne ho viste passare alcune centinaia, e ne ho allenate diverse decine. Le mie bimbe.

La foto di ognuna di loro entra nell’album, mi sorridono. La sfilata più bella del mondo, altro che le modelle in passerella… Mi ringraziano di tutto e mi perdonano tutto. Come sempre. E come sempre arriva anche Santa Lacrimuccia che non mi abbandona mai. Anche lei vuole salutare. Anche lei sfila per farsi bella.

L’album ora è completo, si richiude da solo e rimane lì sulle mie gambe. Lo accarezzo con cura, un’ultima occhiata. E’ ora di partire. Mi alzo e risalgo le scale.

Clack! Clack! Clack!
I soliti tre interruttori.
Si spengono le luci. Sipario.

5 commenti:

Unknown ha detto...

E' un album che potrai riaprire quando vorrai.

Unknown ha detto...

...hai le foto anche delle zanze ??????Hi HI !!!!! Bella li' Giannottone diventi sempre piu' bravo !!!!!!!!!!!!!!!! t.v.b.

Anonimo ha detto...

le immagini da sole già riescono a comunicare quello che hai in mente ,poi le tue parole danno conferma al lettore di quanto tu sia capace di comunicare e far emozionare la gente continua così sei grande

nipote di ZIZì

Anonimo ha detto...

credo che la vita sia fatta a livelli da superare cm i videogame.Probabilmente saranno livelli infiniti non sempre scontati e facili e probabilmente alcuni non li supereremo mai..ma è continuando a sbagliare a cadee e soprattutto a soffrireche impareremo nuove cose,nuove tecniche che ci permetteranno di continuare a sorridere di fronte alla vita!
nell' imparare a vivere bisognerà anche un po morire..e poi sl cosi le cs più belle le esperienze sensibili renderanno tt piu unico e indimenticabile!!

TI VOGLIO BENE...

Anonimo ha detto...

Come già detto, purtroppo ogni cosa inizia e finisce, ma forse, anzi sicuramente, quelle belle finiscono prima..e io ne so qualcosa!! Solo tu hai dentro di te i ricordi di questi MERAVIGLIOSI sei anni in quella maledetta palestra e nessuno mai riuscirà a portarteli via. Hai riso, giocato, vinto e ti sei divertito, ma hai anche pianto, perso e sofferto per una cosa per te molto importante. E insieme a te lo hanno fatto le "tue bimbe". Loro non ti dimenticheranno mai, io nn ti dimenticherò mai..questo ricordalo sempre! :) ti voglio bene tony..ricordati anche questo! Marty